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Umbria Jazz: il cuore della musica batte al centro dell’Italia

Sono passati ormai quasi 50 anni da quando, nel 1973, ebbe luogo la primissima edizione di Umbria Jazz. Si trattava di una manciata di esibizioni in diverse località, che però riscossero un tale successo di pubblico che gli organizzatori decisero di ripetere l’esperimento l’anno successivo.

Negli anni a seguire i concerti si sono tenuti in diverse città, tra Perugia, Terni, Gubbio e altre località. Fino alla metà degli anni ’80, il festival ebbe varie vicissitudini di tipo organizzativo. È in questo periodo che fu deciso di concentrare gli eventi nella città di Perugia.

Questa decisione fu presa per i problemi che venivano riscontrati in altre cittadine, magari più piccole, dove le strade diventavano talmente congestionate per l’afflusso di spettatori che diventava difficile mantenere l’ordine. Fu celebre, nel 1975, la mancata apparizione di Count Basie e della sua orchestra, bloccati nel traffico insieme allo stesso pubblico che avrebbe dovuto assistere al concerto.

Un evento di respiro mondiale

Fin dal suo inizio, è stata chiara la natura internazionale del festival. La magia delle location, unita alla grande partecipazione di pubblico, ha portato i nomi più celebri a calcare i palcoscenici di Umbria Jazz. Nel corso di tutti questi anni, poi, non si sono registrate particolari flessioni: la popolarità del festival è stata sempre ai livelli massimi.

Fare un elenco di musicisti significherebbe citare praticamente tutti i jazzisti contemporanei: ricordiamo, per citare alcuni i nomi storici, Dizzy Gillespie, Chet Baker, Stan Getz, Herbie Hancock e Chick Corea.

Negli ultimi anni il festival è stato aperto anche a contaminazioni di altri generi, con la partecipazione di nomi illustri della scena pop e rock. Questo tipo di eventi ha ovviamente attirato anche un pubblico più generalista e ha ottenuto l’effetto di un ritorno d’immagine a mezzo stampa ancora maggiore.

Non solo concerti: cultura jazz e didattica

Un dato che rende questa manifestazione davvero unica è la grande partecipazione di ragazzi. Perugia è una città universitaria e quindi già frequentata da molti giovani. Nei giorni del festival, l’afflusso di persone aumenta ulteriormente. In questo periodo, può diventare molto complicato trovare posto in un’ostello: la città si riempie di eventi collaterali al festival, come esibizioni i piccoli club e feste di ogni tipo.

Un altro aspetto particolare è l’offerta di corsi di perfezionamento in tecnica strumentale, offerti da alcuni dei musicisti in transito e coordinati da scuole di musica. Per i giovani musicisti, è un’occasione da non perdere per confrontarsi con talenti indiscussi del panorama internazionale e per allargare la loro cerchia di contatti.